contro il carcere e la repressione

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29-02-2016
Catanzaro: a 75 anni muore in carcere per un'infezione, aperta inchiesta
Rotella infatti il 27 gennaio era stato trasferito dal carcere di Gazzi alla Casa circondariale di Catanzaro. Nel carcere calabrese, secondo le poche informazioni acquisite dai familiari, da circa una settimana aveva accusato sintomi da enterite, ma il quadro clinico, evidentemente sottovalutato si era rapidamente aggravato fino al ricovero in terapia intensiva. Il certificato di ricovero ottenuto dai familiari reca la data del 23 febbraio ed una diagnosi di ingresso di paziente in stato di shock multiorgano, con enterite da clostridium difficilis ed una prognosi di imminente pericolo di vita. Leggi »

16-04-2010
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Comunicato stampa:

 

Con l'avvicinarsi delle festività i familiari dei detenuti sono costretti a fare la fila già dall'1 del mattino per poter incontrare i propri cari, al freddo e con bambini al seguito. L'associazione per i diritti dei detenuti, Yairaiha onlus, questa notte ha portato solidarietà ai familiari dei detenuti fuori dal carcere di via Popilia. Decine di donne e bambini che per anni sono costrette a lunghe ed estenuanti attese in qualsiasi condizione metereologica e ai detenuti che, spesso, vivono la carcerazione in condizioni di abbandono e isolamento, quasi fossero dei corpi estranei alla società tra l'indifferenza dei più e le inadempienze amministrative e politiche. Il panorama delle carceri calabresi è tra quelli più desolanti nell'Italia del XXI sec. La fotografia che ne esce è senz'altro preoccupante, non tanto per le condizioni strutturali ma soprattutto per quanto concerne i diritti. L'applicazione della Gozzini è praticamente inesistente, i diritti dei detenuti-lavoranti sono costantemente violati, l'accesso ai benefici è come un terno al lotto. Nei mesi scorsi i detenuti del carcere di Rossano presentavano un esposto al Consiglio Superiore della Magistratura sull'impossibilità di ottenere anche un semplice (e dovuto) permesso da parte della Magistratura di Sorveglianza di Cosenza che è competente per tutte le carceri della provincia. L'esposto, oltre che dalla nostra associazione, è stato supportato anche dall'on. Francesco Caruso e dal leader del movimento per i diritti civili Franco Corbelli. Esemplare è il caso di un detenuto che a 30 giorni dal fine pena si è visto rigettare la richiesta di permesso, ai sensi dell'art. 30 dell'OP, per visitare la madre morente, oppure la richiesta (senza risposta) di partecipare ad un incontro nazionale delle comunità terapeutiche da parte di un ex detenuto sottoposto a sorveglianza e a pochi giorni dalla fine della misura. I casi citati sono solo due esempi tra le centinaia di lettere di denuncia che la nostra associazione riceve dai detenuti calabresi e non solo. Il nostro pensiero è vicino a tutti i cittadini detenuti che, dal 1 dicembre, sono in sciopero della fame per chiedere che venga calendarizzato il disegno di legge per l'abolizione dell'ergastolo con l'auspicio che tutte le forze politiche sinceramente democratiche facciano una scelta coraggiosa abolendo una mostruosità giuridica che cancella per sempre un uomo dalla società contrariamente a quanto sancito dalla Costituzione.

 

 

(Pubblicato il 12-12-2007)