Comunicato stampa:
Questo il senso e la rabbia a fil di pelle che si coglieva ieri nelle migliaia di partecipanti al corteo "verità e giustizia per Stefano Cucchi" , che ha percorso per oltre 2 ore il popolare quartiere di Torpignattara - zona sud di Roma.Tantissimi giovani, tanta gente comune, con gli abitanti del quartiere a fare da corona ad una protesta sentita e vissuta come propria .
"NON SI PUO´ MORIRE COSI´"! La denuncia netta nei confronti del governo , delle istituzioni,della politica, degli sbirri.
La consapevolezza di uno stato di cose , che permette la normalità della violenza sistematica - di pestaggi ed omicidi - da parte delle forze dell´ordine e carcerarie nei confronti di fermati e sequestrati per qualsiasi motivo.
Da Aldrovandi a Bianzino a Stefano Cucchi, passando per le centinaia di " casi" non denunciati,per il sadismo contro gli immigrati,per la feroce statistica di 165 " suicidi" in carcere , compreso quello " annunciato" di Diana Blefari Melazzi : questa la tragica realtà, nella decadenza dello stato di diritto, nella mancata esigibilità dei " diritti fondamentali" , conclamati dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell´Uomo e dalla Costituzione.
Questa sistematica violazione indica le pesanti responsabilità dei governi e degli apparati nell´attività di formazione e servizio delle forze dell´ordine , creando di conseguenza il senso di impunità che si respira nei corpi di polizia e carcerari con la messa in pratica di comportamenti criminali.
Non si tratta di " mele marce "! Solo per parlare di questa epoca disastrata e senza valori : dai poliziotti della " Uno bianca ", ai carabinieri del " caso Marrazzo", è una continua " scoperta" della devianza criminale in seno agli apparati repressivi.
Storicamente le forze dell´ordine - dal dopoguerra Scelbista , al luglio ´60 Tambroniano,dalla "strategia della tensione" durante l´autunno caldo e per tutti gli anni ´70, alla persecuzione dei sovversivi nel corso degli anni "dell´emergenza antiterrorismo", fino ai massacri sediziosi di Napoli-Genova 2001 e nell´attualità dello squadrismo razzista,xenofobo ,proibizionista - hanno svolto un ruolo costantemente al servizio dell´illegalità e del dispotismo.
Tutto ciò merita una profonda bonifica- un ripulisti generale - insieme all´abolizione del TULPS
(Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza) e delle norme del Codice Penale che rendono dispari i cittadini di fronte alle forze dell´ordine, per avviare un radicale cambiamento di atteggiamento , rispettoso della cittadinanza e dei principi costituzionali.
Purtroppo viviamo la contemporaneità del "Pacchetto Sicurezza" - con il suo carico di nefandezze e la " modernità" di nuove leggi razziali - della richiesta bipartizan di altri poteri e fondi per le forze dell´ordine, di condanne risibili verso gli autori di misfatti terribili ( vedi sentenze Aldrovandi, Bolzaneto e Diaz ).
Continueremo a rivendicare " verità e giustizia" , sapendo che verranno occultate, compromesse e negate . Soprattutto dobbiamo attrezzarci per ripristinare rapporti di forza capaci di infondere rispetto e potere di interdizione nei confronti della manifesta illegalità poliziesca e carceraria , così da rendere salva la vita , agevoli e liberi i luoghi e gli spazi delle città.
Tutto ciò diventa possibile se c´è radicamento nel territorio , nei luoghi di lavoro, tra la popolazione e i suoi bisogni, se c´è colloquio, convergenza e fondamenti comuni tra i propugnatori e costruttori la nuova società.
NIENTE RESTERA´ IMPUNITO !
Roma 9novembre 2009 Vincenzo Miliucci - Confederazione Cobas