Comunicato stampa: PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI-comunicato dell'associazione Papillon Rebibbia
Associazione Culturale
Papillon – Rebibbia Onlus
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COMUNICATO STAMPA Bologna, 28 agosto 2009PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI
La richiesta di aiuti finanziari all’Unione Europea del Ministro Alfano è l’ultimo disperato tentativo
di farci credere che il disastro carcerario italiano si possa risolvere costruendo altre carceri. Posto
che l’UE non sborserà un euro, rimane l’unica verità certa: il piano Alfano per l’edilizia carceraria è
nato morto. Non c’è il denaro per costruire nuovi istituti, né per assumere gli agenti di Polizia
Penitenziaria necessari. Mentre si perde tempo prezioso con la demagogia populista, la popolazione
carcerata aumenta di mille unità il mese rendendo sempre più vicino il momento del collasso
generale. L’unica ragionevole, concreta e inconfutabile soluzione è la deflazione delle carceri
esistenti. Occorre prenderne atto perché non c’è più tempo. A nostro avviso i provvedimenti
immediati da prendere sono i seguenti:
1. Amnistia e indulto generalizzati di tre anni.
2. Riforma del Codice Penale con depenalizzazione dei reati minori, abolizione di tutte le leggi
e le nuove fattispecie di reato che provocano carcerazione non necessaria, abolizione
dell’ergastolo, introduzione del reato di tortura.
3. Riforma dell’Ordinamento Penitenziario in base alla scrupolosa osservanza dell’art. 27 della
Costituzione.
4. Limitazione all’extrema ratio della custodia cautelare in carcere.
5. Estensione delle misure alternative al carcere e obbligo di applicazione omogenea su tutto il
territorio nazionale da parte della Magistratura di Sorveglianza.
6. Portare la liberazione anticipata a sessanta giorni con effetto immediato e retroattivo
all’ultimo semestre.
7. Decarcerizzazione dei malati gravi e psichici, dei tossicodipendenti, dei sieropositivi, dei
disabili.
8. Espulsione dei detenuti stranieri che ne facciano richiesta.
9. Abolizione degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari.
10. Diritto di associazione ai cittadini detenuti per rappresentare in forma collettiva le proprie
istanze generali nei confronti delle varie Istituzioni locali e nazionali.