contro il carcere e la repressione

Comunicati Stampa

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Notizie

03-03-2016
Le istituzioni verifichino il rischio epidemia nel carcere di Catanzaro
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29-02-2016
Catanzaro: a 75 anni muore in carcere per un'infezione, aperta inchiesta
Rotella infatti il 27 gennaio era stato trasferito dal carcere di Gazzi alla Casa circondariale di Catanzaro. Nel carcere calabrese, secondo le poche informazioni acquisite dai familiari, da circa una settimana aveva accusato sintomi da enterite, ma il quadro clinico, evidentemente sottovalutato si era rapidamente aggravato fino al ricovero in terapia intensiva. Il certificato di ricovero ottenuto dai familiari reca la data del 23 febbraio ed una diagnosi di ingresso di paziente in stato di shock multiorgano, con enterite da clostridium difficilis ed una prognosi di imminente pericolo di vita. Leggi »

16-04-2010
Milano, chiesti 27 anni di carcere per il comandante ROS Ganzer
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14-10-2009
Rubati i computer degli avvocati degli indipendentisti sassaresi
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22-09-2009
Operazione Rewind
Arresti Rewind Torino, allegerite misure cautelari Leggi »

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Comunicato stampa: nel carcere di siano

da il Manifesto del 29 febbraio 

Cari amici de il Manifesto ho letto l'articolo uscito giovedì a firma di Orsola Casagrande sul carcere di Siano (CZ) e volevo aggiungere qualche elemento in merito alla situazione che sono costretti a subire tutti i detenuti che vi si trovano reclusi.

La sezione Elevato Indice di Vigilanza di Siano è stata aperta di tutta fretta il 1 ottobre, in una disorganizzazione molto ben organizzata, per accogliere i detenuti che avevano dato vita ad una articolata e pacifica protesta, durata oltre un mese, nell'analoga sezione di Palmi, oggetto di ben tre interrogazioni parlamentari rimaste senza risposta e della quale il Manifesto pubblicò un articolo in data 28 settembre (Palmi, figli di un Dio minore, sarà questo il motivo per cui il Manifesto viene censurato?) in concomitanza alla presentazione dell'ennesima interrogazione a firma di Francesco Caruso sulle carenze strutturali e trattamentali e sull'incostituzionalità di queste sezioni che dipendono dal Dap e sono prive di ogni tutela giuridica. L'apertura della sezione EIV a Siano e la conseguente chiusura di Palmi erano già previste ma la rivendicazione di quei pochi diritti concessi ne ha determinato l'accellerazione. Appena giunti nel “Grand Hotel” di Siano i detenuti si sono visti togliere anche le scarpe. Quello che hanno trovato è stato simile ad un incubo: finestre sigillate e topi che passeggiavano al 4° piano. Questo è il conto che l'amministrazione penitenziaria ha presentato ai detenuti di Palmi. Voi protestate? Rivendicate diritti? O vi rassegnate oppure questo è quello che vi spetta, è stata la risposta. A Giovanni, considerato il promotore della protesta è stato applicato il 14 bis ed è stato trasferito a 1600 km da casa, per gli altri si è assistito ad una deportazione di massa in grande stile. Il 1 dicembre, visita di Francesco Caruso e Salvatore Cannavò a Siano, troviamo i cancelli esterni (solitamente aperti) chiusi e i reparti speciali (GOM) ad accogliere la delegazione e a perquisire i parlamentari (cosa che non si è mai verificata). Sulle finestre sigillate il direttore accenna un  timido “ordini superiori” (in seguito alla visita sono stati rimossi) per quanto concerne la disorganizzazione molto ben organizzata riferisce che <<l'apertura è stata improvvisa, presto organizzeremo attività culturali e trattamentali>> ma, a distanza di quattro mesi dall'apertura, i detenuti in Eiv fanno ancora 22 ore al giorno di cella e sono lasciati al proprio destino di ozio e isolamento. Da tre settimane hanno ripreso a lottare, sciopero del carrello e battitura dei ferri, si attende una risposta del ministero...chissà, forse per l'occasione verrà riaperta l'Asinara.

Associazione Yairaiha Onlus

 

(Pubblicato il 29-02-2008)